IL VIAGGIO DI BABBO NATALE

Scheda didattica


Quest'animazione è il risultato di un lungo processo.
Ecco la storia del percorso educativo della classe, composta da 22 bambini di 7 anni.

Con l'obiettivo di avvicinarci al mondo del cinema, abbiamo cominciato già all'inizio dell'anno a guardare insieme animazioni di Walt Disney, Michel Ocelot, Bruno Bozzetto, Emanuele Luzzati per cercare di capire in che modo fossero realizzate.
I bambini hanno ipotizzato che ci fosse qualcuno nascosto dietro i disegni che li muovesse come fossero burattini.

Ho proposto allora un esperimento con due piccoli pezzi di carta con disegnati due disegni leggermente diversi. La maggior parte dei bambini ha disegnato un uccello con le ali in alto e in basso; alcuni hanno preferito una farfalla che muove le ali o un bambino che alza ed abbassa le braccia. Pinzando i due foglietti su di un lato e arrotolando il foglietto superiore, abbiamo ottenuto una rudimentale macchina animatrice, azionabile facendo scorrere sul foglio superiore arriciolato una matita, verso destra e verso sinistra. Questa macchina si chiama Pedemascopio.
I bambini hanno sperimentato consapevolmente per la prima volta l'illusione del movimento. Ne sono rimasti colpiti ed eccitati.

Abbiamo costruito un'altra semplice macchina, detta Taumatropio: un cerchio di cartoncino con una gabbia disegnata su di un lato ed un uccellino sull'altro, due elastici attaccati a due estremità per farlo ruotare velocemente in modo che l'uccellino sembri dentro alla gabbia.

Abbiamo osservato attentamente alcuni flip books (Kineografi), quei libretti con illustrazioni leggermente diverse per ogni pagina. Un bambino ne ha costruito uno spontaneamente (un aereo che precipita nel mare). Bellissimo!

L'entusiasmo era tale che abbiamo deciso di provare a fare un'animazione insieme. Io personalmente non ne avevo mai fatta una (solo un esperimento di 10 secondi, fatto da bambina con il mio papà muovendo le statuine di Pongo del presepio). Il mio atteggiamento era quindi più "Impariamo insieme" che "Io vi insegno". E qui abbiamo cominciato proprio a divertirci.

Abbiamo deciso di preparare qualcosa per lo spettacolino che ogni anno presentiamo ai genitori per Natale. Una storiella di Babbo Natale, il soggetto più gettonato. I bambini hanno inventato tutta la storia, compresi i dettagli ridicoli. Io disegnavo la storia su piccoli foglietti di carta appiccicati alla lavagna man mano che questa veniva inventata e discussa. Ci siamo trovati così con 3 grandi fogli di giornale pieni di fogliettini: una storyboard con Primo, Secondo e Terzo tempo.
E' stato difficile guidare i bambini alla collaborazione superando la tentazione di pensare: "Tu stai rubando la mia idea!". Ma una volta che si sono lasciati andare al divertimento, i bambini sono stati un vulcano di idee. Meraviglioso!

Ho invitato i bambini a dipingere gli sfondi con gli acquerelli ed a colorare con le matite le figure da ritagliare. Nonostante l'entusiasmo, continuavano a disegnare alla solita maniera: un'unica singola immagine complessiva. Continuavano a pensare: "Se Babbo Natale vola sulla slitta nel cielo, perchè non posso disegnare Babbo Natale che vola sulla slitta nel cielo?" Mi ci è voluto un po' per portarli a capire che sfondo e figura possono essere separati.

Alla fine hanno cominciato a disegnare le figure. Bellissime ma rigide, fisse. E' stato difficile convincerli a disegnare un corpo senza testa, braccia e gambe (da disegnare a parte). Risultava loro inconcepibile: "Come può un bambino essere senza testa?"

E' stato molto utile cominciare a fare qualche test facendo fotografie alla slitta nel cielo. Sono bastate 30 fotografie della slitta ritagliata appoggiata sopra lo sfondo del cielo, in 30 posizioni leggermente diverse, con spostamento in avanti di 3-4 mm alla volta. Vedere la sequenza come una rapida proiezione di diapositive sul mio portatile è stato come un miracolo. E' stato in quel momento che abbiamo fatto il grande passo e siamo veramente entrati nel mondo dell'animazione. Ho avuto così una conferma delle mie convinzioni: i bambini imparano solo con l'esperienza.

I bambini hanno sentito il bisogno di stabilizzare la ripresa. Allora abbiamo messo la macchina su cavalletto.

La prima scena fotografata è stata quella del bambino che sbadiglia. L'immagine era illuminata dalla luce del sole che entrava dalla finestra. 22 bambini curiosi si muovevano attorno al tavolo su cui erano poggiati i disegni. Se osservate bene, se ne vedono le ombre e si notano i movimenti del tavolo.

La seconda è stata quella del fumo che esce dal camino. Guardando attentamente si vede il dito di un bambino fotografato per errore mentre muove la nuvoletta. (al minuto 0'25" dall'inizio).

Tutti i pezzi sono stati spostati a mano. Abbiamo avuto qualche problema: le mani sudate sono molto appiccicose, ridere è peggio di un forte vento, non c'è posto per 44 mani su di un singolo disegno.

A turno, abbiamo fotografato tutte le scene, guardandole in anteprima come rapide proiezioni di diapositive.
Ci siamo accorti di quanto la luce del sole sia variabile. I bambini hanno proposto di usare una lampada.

Ho scaricato sul mio computer tutte le fotografie che avevamo scattato (più di 1000) e montato le diverse sequenze in un unico video. Non abbiamo pianificato la frequenza dei fotogrammi. La velocità dei movimenti è stata corretta manualmente allungando o accorciando la durata delle singole fotografie.

E' giunto infine il momento di aggiungere la colonna sonora. Natale era ormai vicino e il tempo cominciava a stringere. Per registrare il suono abbiamo quindi usato il dispositivo che più era a portata di mano: la mia videocamera. Voci, musiche e suoni sono stati tutti prodotti in classe. Le "campane" sono in realtà un metallofono (uno buono - Studio49). Ho tolto le lamine dei FA e dei SI per eliminare i semitoni e lasciare che i bambini improvvisassero liberamente su di una scala pentatonica. Il riverbero aggiunto in fase di montaggio ha reso il suono più piacevole. Ha perfino trasformato un errore (una matita che cade) in un effetto curioso (al minuto 0'18" dall'inizio).

In conclusione siamo stati tutti molto soddisfatti: bambini, insegnanti, genitori.

Alla fine della fase di gloria, abbiamo riguardato la nostra opera a caccia di errori per trovare una strada per migliorare. Eh, sì! Stavamo già sognando di produrre una seconda animazione!

Ecco la lista di errori scoperti spontaneamente dai bambini:

1. Mancanza di coerenza dei personaggi: Babbo Natale è grasso ed è magro; il bambino è un maschio ed è una femmina; le voci cambiano.
-> Dobbiamo dividerci il lavoro in un modo migliore, separando i compiti.

2. Aspettare il proprio turno per fotografare è molto noioso.
-> Dobbiamo pianificare meglio il lavoro. Per esempio i bambini potrebbero fotografare le scene a coppie in un'altra aula durante le altre lezioni.

Questa invece è la lista degli errori evidenziati dai bambini dopo un'attenta analisi del film da parte del gruppo:

3. Gli sfondi non rimangono immobili.
-> C'è bisogno di un set più stabile, come un cavalletto migliore ed un tavolo più grande.

4. Le matite colorate sono lucide: riflettono la luce, i colori risultano sbiaditi.
-> Usare di meno le matite colorate o usare luci laterali.

5. La luce del sole e la luce della lampada sono diverse.
-> Non mescolarle! Fotografare in una stanza con poca luce. Impostare manualmente il bilanciamento del bianco della macchina fotografica.

Ora abbiamo dei buoni punti di partenza per il nostro nuovo progetto: un'animazione sull'acqua.

L'ontogenesi riassume la filogenesi.
Stiamo rivivendo la storia del cinema partendo dal pre-cinema.
Non mi piace mettere le risposte prima delle domande: voglio che i bambini prima incontrino i problemi, li vivano, ne siano disturbati e stimolati. Allora poi possiamo trovare insieme delle soluzioni.
Il mio obiettivo è l'educazione. Non m'importa della qualità del film in se stessa.
Infatti io non evito i problemi, semmai ne vado in cerca!

Il sistema operativo del mio computer è GNU/Linux Edubuntu. Il software per il videoediting che ho scelto di usare è Cinelerra CV 2.1.
Sono infinitamente grata alla Comunità di Cinelerra per il suo prezioso aiuto.

Note


Il RUOLO DELL'ADULTO:

La Maestra Raffaella è stata l'unico adulto coinvolto.
Sono stata il facilitatore dei processi di sviluppo dell'idea, di stesura della storyboard, di studio delle inquadrature e dei movimenti, di composizione della colonna sonora. A volte sono intervenuta direttamente per stimolare una riflessione più approfondita (ad esempio invitandoli a studiare il movimento di un compagno che scende le scale, osservando cosa succede a gambe e braccia). Come facilitatore, comunque, ho cercato di mettere da parte la mia personalità per lasciar emergere l'autenticità dei bambini.
I disegni sono completamente dei bambini (bugia: ho disegnato il filo del lampadario sopra il frigo).
Il ritaglio è dei bambini, a volte ripassato e corretto da me.
Nella fase di ripresa ho curato da sola l'allestimento del set (cavalletto, tavolo, lampada, macchina fotografica). Ho maneggiato io la macchina fotografica mentre i bambini muovevano le figure sopra lo sfondo. Negli ultimi giorni prima di Natale, per mancanza di tempo, qualche scena è stata ripresa da me sola.
Il montaggio è stato del tutto a mio carico. I bambini ne sono stati completamente esclusi (per quest'anno).

PRECEDENTI ESPERIENZE DI PRODUZIONE AUDIOVISIVA E/O DI EDUCAZIONE ALL'IMMAGINE:

La classe non ha precedenti esperienze laboratoriali nè particolari percorsi di educazione all'immagine.
La proposta di giocare sperimentando animazioni è nata sotto la spinta della mia personale passione per il video, il cinema e l'animazione nonchè per l'apprendimento cooperativo.
Completamente autodidatta, mi considero un videoamatore evoluto.


Raffaella Traniello26 Dicembre 2007

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