ESPERIMENTI DI CINEMA
Un progetto educativo di Arte e Musica nella Scuola Primaria
IL PROGETTO
»Abstract
»La storia
»Il contesto
»Le finalità
»I tempi
»Le persone coinvolte
»La verifica
»I costi
»I premi
 
LE SCELTE
»Fare cinema: come?
»Perchè animazione?
»Autarchia!
»Il Software Libero
»La pubblicazione
»Creative Commons
 
L'ATTIVITÁ
»Le fasi
»La metodologia
»I prodotti
 
GLI STRUMENTI
»L'attrezzatura
»I programmi Liberi
»I Film Festival
»Internet
»La liberatoria
 
LA TRASFERIBILITÁ
»The making of Acqua
»The making of Albero di Natale
»The making of Chiarastella
»The making of Pesci
»Guida per l'insegnante

Ci sono molti modi possibili per fare cinema nella Scuola Primaria. E' bene dunque chiarire subito cosa questo progetto è ed anche cosa questo progetto non è.

In questi ultimi anni va affermandosi una modalità abbastanza definita di fare cinema a scuola. Vediamo di descrivere questa tipologia di approccio.

1. Portare la produzione cinematografica moderna a scuola

Registi con competenze tecniche complete (sceneggiatura, luci, fotografia, suono, montaggio, correzione del colore) spostano il loro set cinematografico a scuola. La maggior parte delle volte sono i bambini stessi che creano il soggetto (guidati dall’insegnante), poi sviluppato cinematograficamente dallo sceneggiatore. I bambini sono gli attori. Alcuni sono protagonisti, la maggioranza ha ruoli secondari o di comparsa. E' per loro un’occasione per ficcare il naso in una vera produzione cinematografica, vederla a vicino, porre domande ed esprimere opinioni a registi e tecnici. Questo tipo di esperienze sono di solito laboratori una tantum, proposti da agenzie esterne alla scuola. Sono ormai molto diffusi i concorsi che invitano le scuole a creare soggetti o addirittura sceneggiature; la sceneggiatura considerata migliore dalla giuria vince il supporto per la realizzazione del film progettato ed a volte perfino uno spazio per trasmissione su televisioni nazionali.

La produzione tipo creata con quest’approccio si distingue per l’eccellente fotografia, il colore perfetto, un montaggio impeccabile, in contrasto con una recitazione non professionale. Le musiche, non originali, sono scelte in fase di montaggio e rispecchiano il gusto moderno. I temi sono molto forti, socialmente intelligenti (tolleranza, accoglienza, rispetto, senso civico, riflessioni sul razzismo, bullismo, shoà,…). E' attorno al tema che si gioca la gran parte dell’azione educativa. A volte il cortometraggio si situa proprio alla fine di un percorso educativo molto pregnante, che può aver impegnato la classe anche per molti mesi.

I bambini sono spettatori attivi di una produzione adulta molto accogliente ed intelligente.

Ecco definito cosa questo progetto non è. Pur ammirando il tipo di produzioni sopra descritte, l’azione educativa qui progettata si fonda su tutt’altro filone pedagogico/didattico. Ne scaturisce una differente tipologia di approccio.

2. Reinventare il cinema a scuola

I bambini ripercorrono in classe la storia del cinema. A partire da esperimenti pratici di pre-cinema, i bambini esplorano il mondo delle illusioni ottiche del movimento e le possibilità espressive del mezzo cinematografico. L’insegnante è la figura di riferimento durante le ore curricolari di tutto l’anno scolastico.

I bambini ripercorrono la storia del cinema dalla parte degli inventori impostando, di fatto, un percorso di ricerca. Proprio come nell’evoluzione del cinema, i bambini esplorano liberamente il mezzo, selezionano tecniche o idee interessanti, le organizzano in un rudimentale piano di lavoro, le sperimentano, quindi incontrano problemi e si attivano per trovare soluzioni. L’insegnante non è il detentore delle conoscenze. Le competenze cinematografiche dell’insegnante non servono per dare le soluzioni ma per porre i problemi giusti. E per seminare indizi chiave che aiutino i bambini nella fase di problem-solving. La produzione avviene completamente in classe, colonna sonora originale compresa. I bambini agiscono in prima persona ma inseriti in un gruppo. Le dinamiche interpersonali sono amplificate dal grande coinvolgimento personale (sia cognitivo che affettivo) creato da un’impostazione di questo genere.

La produzione tipo creata con quest’approccio si distingue per la disomogeneità tecnica, per la semplicità delle tematiche, per l’autenticità. Ad esempio si possono vedere accostate scene che mostrano evidenti errori di illuminazione e scene in cui il problema dell’illuminazione è stato risolto. I soggetti sono in genere semplicissimi, genuinamente infantili. L’azione educativa si gioca sul processo produttivo, sia nel momento di ricerca (aspetto cognitivo) che nella gestione del lavoro nel gruppo (aspetto sociale) e nell’espressione e nella responsabilità del singolo (consolidamento dell’identità personale).

Lo spettatore è catapultato in un mondo bambino e spontaneamente giudica l’opera con criteri diversi da quelli tradizionalmente usati per il cinema adulto. L’aggettivo "autentico" è stato spesso associato a questo genere di produzioni.

Chi di voi si sta chiedendo che razza di filmini possa uscire da questo tipo di lavoro, giudichi di persona: si sieda comodo in poltrona e assista alle proiezioni della Screening Room.